sabato 18 ottobre 2014
giovedì 16 ottobre 2014
Sono questi i momenti in cui ti rendi conto che sei una donna e non una figlia.
Tua madre all'estero, il tuo unico nonno materno ricoverato d'urgenza e operato. Quando i medici dicono che al 90% non ce la fa... E devi decidere se e come dirlo...
Trovare le parole x "non far preoccupare"...
Questi sono gli unici momenti in cui mi manca una persona accanto ma non perché non ce la faccio...
Inaspettatamente quando mi sono trovata nell'urgenza con mia madre o quando ho soccorso un paio di miei cari trovo una forza che neanche io so di avere....
Non mi manca un uomo x andare a cena, al cinema, a ballare, ad un evento... Quelle sono tutte cavolate inutili...
Mi manca quella spalla che se mai non ce la facessi... Dia forza a me.
Ma questo lo sento ora che l'adrenalina è scesa... E, da una parte sto tranquilla perché sabato mia madre almeno rivede il padre, dall'altra son sola.
Casa vuota, i cuccioloni che dormono, gli amici e parenti tranquillizzati... E io??
È inutile che chiamo ora solo chi con me ci passa del tempo libero...
Non ne ho voglia.
Poi domani si vedrà....
lunedì 13 ottobre 2014
purchè io possa dire: "Vedi, non valeva niente, è di pessima qualità"
Non voglio godermelo, affezionarmici, trovare che è uno spendido regalo e poi assistere alla sua usura o una probabile caduta, un malfunzionamento o chissa' quale altro problema...
**********
Che schifo, stavo pensando due secondi a me stessa e nel frattempo sto guardando "Piazza Pulita" su La7... e mi faccio schifo da sola. Non ce la faccio.
Sarò troppo ansiosa, troppo emotiva come dice Cinzia; ma da due giorni mi sta tornando l'ansietta: al lavoro gente che mi chiama ed è ferma in stazioni, si deve spostare e io non so come aiutarla se non dire: "sono disposti bus sostitutivi sempre in base alla viabilità stradale" equivale a dire: "io non posso fare niente per te, se sei fortunato arrivi a casa stasera"; linee completamente interrotte in Liguria, Piemonte, Toscana, Emilia... mi piace informarmi, andare a fondo (più o meno nelle cose) ma queste cose mi devastano psicologicamente; vorrei ignorarle, spengere tutto ma è più forte di me.
Ennesime scene (sembrano quei film che danno l'estate in replica) già viste anni dopo anni su quello che Genova sta affrontando, ripeto di nuovo, ma non è la pioggia, è la rabbia, la rabbia dell'incompetenza di chi poteva fare e non ha fatto, di carte ferme; ricorsi su ricorsi, soldi stanziati ma fermi per liberare quei caxxo di canali nel sottosuolo di una città costruita male, firme di persone in giacca e cravatta che però non si danno responsabilità...
Io sono arrabbiata; arrabiata come quel povero signore che è alla 4a alluvione, alla quarta!!!!!! Sembra un gioco di cui vantarsene... (Tu quante volte sei venuto qui in vacanza?? Due, tre, quattro...)
E giustamente, grida disperato in faccia alla telecamera: "Io non pago più un caxxo, mi venissero a prendere!!!"
Gli si può dar torto???
Io no.
Io non ho visto nessuno di quegli ingegneri, assessori, dirigenti che avevano firmato carte di soldi stanziati, carte inutili nel burocratese italiano che è andato a spalare con quei signori, nessuno!!
Merde!! Se non avete i morti sulla coscienza, avete la vita di un disperato sulle spalle... ed è pure peggio!!
La rabbia di un disperato è qualcosa che veramente ti deve rovinare la vita.
Non voglio scappare, non voglio andare via dal mio paese, sei tu che devo costringere ad andare via perchè stai mandando alla rovina il mio paradiso.
Tu che firmi concessioni edilizie senza salvaguardare io mio territorio, senza un minimo di concezione di sostenibilità geografica; tu che non dai i mezzi per la protezione civile (che per inciso non si occupa solo del post-emergenza ma della PREVENZIONE).
Si!! è prima che dobbiamo muoverci.
Tu che mangi alle mie spalle, tu che vivi alzandoti la mattina e vivi 24h agendo fregando il prossimo tuo.
Mi son stufata pure di dire sempre le stesse cose e sempre dopo tragedie. Tra una settimana tutto torna tranquillo e ci rivediamo tra qualche mese quando in qualche altra parte dello stivale si piangerà.
Ho bisogno di serenità... personalmente l'allontano per paura di soffrire; da fuori arrivano questi input; il mio lavoro sembra più precario di un precario vero; il trasloco che prima o poi dovrò affrontare...
Ce la farò... ce la farò come sempre!!
Non si muore per queste cose... ma che fatica... che fatica...
A volte ho bisogno di quell'abbraccio che non chiedo perchè io devo farcela da sola; non riesco proprio ad affidarmi a qualcuno. La paura di soffrire mi sovrasta. Mi annienta, mi sento debole se mi sento coinvolta da qualcuno.
E' come quei vecchiettini che hanno bisogno del bastone per camminare con sicurezza, si appoggiano con fiducia ad esso...
E se quel bastone glielo fregano?? Si rompe? Il vecchiettino cade e si fa male, tanto male.
http://vimeo.com/95656601
domenica 12 ottobre 2014
Non sono blasfema, credo in un qualcosa "in alto", e conosco il potere temporale del sistema "chiesa"...
Mi dispiace quasi postarla... Ma questa foto la trovo sublime!!
Non ci capisco nulla di fotografia, non so se tecnicamente è una bella fotografia... Le cose belle x me sono quelle che mi suscitano qualcosa...
Sarà che è domenica mattina... Sarà che ho appena aperto gli occhi... :)
Buongiorno!!!
sabato 11 ottobre 2014
Poi un giorno, apri l'anima a proposito ed ecco... entra dentro di te...
un capolavoro che si aggiunge alle tue giornate.
http://youtu.be/xJM_oz6f1Io
Comunque la parola equilibrio ultimamente mi perseguita...
Perchè? Che segnale mi sta arrivando?
Per me equilibrio è utopia; oscillo tra buio e luce, amore e "odio", istinto e ragione...
Io ho una paura fottuta dell'equilibrio e lo allontano con tutte le mie forze.
Conferma di questo ne ho appena avuta.
Quindi... che cosa mi sta cercando di dire?? (non sono pazza... ma credo al... fato? destino? qualcosa sopra a noi?)